India Live

(quasi in diretta)

 



Riso, pollo e curry, è questo il mio piatto quotidiano che normalmente mangio qui in India da dove sono da una settimana. Arrivato qui in aereo dopo che i vari tentativi di arrivarci con la mia land sono falliti, arrivarci via terra non era un gran ché , l anno passato ero arrivato ai confini con il Pakistan dopo aver costeggiato anche l Afganistan attraverso il deserto del Lut Kavir in solitario senza problemi, ma anche li nel Belucistan , bloccato dalla polizia e rimandato indietro...........adesso i tentativi di entrare in Pakistan sono finiti quando ho avuto l'ennesimo rifiuto dal responsabile della ambasciata dopo che la terza volta che cercavo un modo di entrare, anche solo per due giorni di transito in questo bel paese, questa cosa non veniva neanche valutata, il tutto finiva prima ancora di iniziare. L'unico modo se era possibile farlo era entrare da nord , oppure dopo aver attraversato i vari stati dell' Asia centrale entrare in Cina e scendere a sud, ma questo è possibile solo se sei in gruppo per dividere le spese, entrare in Cina alla fine risulta molto costoso se viaggi in solitario come me.....alla fine ho dovuto per forza prendere l' aereo che in poche ore mi ha buttato in un mondo completamente diverso dal nostro. Arrivato a N. Delhi sono andato a alloggiare in una delle tante Guesthause che ci sono nella vecchia Delhi, prezzo concordato 800 rupie poco meno di 12 euro, a dire il vero un po' caro per i prezzi di qui ma i primi giorni x mangiare e dormire non sto a guardare , so solo che devo riabituarmi al tipo di vita che c' è qui, difficile da spiegare …..... .....muoversi con i vecchi autobus e i treni è stressante e faticoso ma ti regala dei momenti e incontri fantastici....per uno straniero penso che sia come un circo all'aperto, per le strade giocolieri , animali, saltimbanchi, truffatori, poeti , barbieri, il tutto con un gran caos nelle città fatto da macchine biciclette, risciò, motorini , cammelli e elefanti, insomma un gran casino divertente e bello da vedere ma con tantissima povertà ad ogni angolo.....tanti sono i bambini che mi chiedono qualche cosa da mangiare, viandanti , sadu che vivono di carità, il tutto mischiato con l ' odore dell' India fatto di profumi , spezie , incensi , sporcizia , inquinamento e cento altri odori tutti mischiati insieme......Bè questo nelle grandi cittadine e per questo che anche qui dopo qualche giorno preferisco allontanarmi e andare verso posti meno affollati come ho fatto l'anno scorso nel deserto di Thar dove sono stato x una settimana alla grande fiera dei cammelli di Pushkar.... è stata una delle più belle feste che abbia mai visto e infatti qui vengono i migliori fotografi di tutto il mondo a fotografare una delle ultime grandi feste dei cammelli rimaste al mondo.....bè x le foto penso di aver fatto un buon lavoro , anche se è stato difficile x la molta luce che c' è durante tutta la giornata.........
Anche adesso infatti mi sto dirigendo piano piano senza una meta ben precisa verso il Guyatat voglio fotografare le donne tribali di quella zona per poi risalire verso il 20 di novembre ancora a Pushkar alla fiera dei cammelli..... spero che a qualcuno interessi questo viaggio anche se non è Africa......il problema grande x me è che prendere internet in un posto tranquillo x scrivere è difficile , dappertutto un gran casino giorno e notte, anche spostarsi non è così semplice , le distanze viste sulla carta o i chilometri anche quando sembrano pochi , in realtà sono una cosa che ti stanca e stressa , per esempio da Delhi a Agra la città del Taj Mahal è di circa 180 km , bè ci ho messo in totale 8 ore 5 di viaggio e tre per il biglietto il ritardo e l'attesa che arrivasse il bus, poi finalmente partito schiacciato in un angolo insieme a bagagli, una famiglia indiana con tre bambini che avrei strozzato volentieri per il casino che facevano e con altri passeggeri che mangiavano , dormivano scoreggiavano e tutto il resto, finalmente sono arrivato a Agra, trovato anche qui un buon alloggio , non tanto per le comodità, ma per la vista che offre, proprio a poche centinaia di metri dal famoso Taj Mahal.....anche qui il costo è superiore che in altri posti meno famosi per i tanti turisti che ci sono a far visita il forte e la famosa tomba che fu costruita da Shab Jahan in memoria della seconda moglie che morì nel 1631 dando alla luce il suo quattordicesimo figlio. La morte lasciò talmente sconvolto l ' imperatore che secondo la leggenda i suoi capelli divennero grigi da un giorno all'altro, la costruzione del Taj iniziò lo stesso anno e finì nel 1653 , e per costruirlo furono impiegati circa 20.000 persone provenienti da tutta l 'India.
Devo dire che è veramente grandioso, anche se era stato più bello la prima volta che l'ho visitato 20anni fa, adesso troppa gente , confusione , zone limitate e biglietto di entrata costosa a differenza dei locali......ci sono,nonostante il periodo moltissimi turisti , però pochissimi italiani,il tempo è bello , fa molto caldo nelle ore centrali della giornata x il resto si sta' benissimo, per il mangiare mi manca la pasta e una bella bistecca, ci sono tantissimi posti dove si mangia , anche se è meglio non guardare dove cucinano se no ti scappa la voglia , alla fine però è tutto abbastanza buono e il costo compreso coca cola difficilmente supera le 200 rupie ( circa 3 euro) però sarà dura mangiare sempre vegetariano per i circa tre mesi che rimarrò qui......x adesso mi fermo qui intanto che posso vi mando questo mio report con qualche foto, ci risentiamo a breve un saluto a tutti ….....

La mia prima regola quando viaggio è non dare mai retta a quello che ti dice una persona che hai domandato qualche cosa, solo dopo che due o tre dicono la stessa vuol dire che è vero, questo è per dire che, per sapere a che ora parte un bus, tutti dicono quello che fa più comodo a loro per venderti il biglietto, poi in realtà di bus locali x piccole distanze ce ne è uno ogni ora.......e così mi ritrovo su un bus locale diretto a Gwallior a sud.
Arrivato dopo le solite tre ore circa di viaggio , mi accorgo subito prendendo un risciò che i costi sono più bassi, così è anche per l ' Hotel dove alloggio, non riesco capire come fa la lonely planet metterlo sulle guide, è poco più di una topaia, comunque a me interessa che ci sia un rubinetto dell'acqua e la televisione con un attacco per la corrente il resto non mi importa.
La città è famosa per la sua fortezza medioevale che la domina da un ' altura, veramente bella compreso gli incontri che ho fatto con i tanti Sick che erano nella zona....meno bello il ritorno 6 km che mi sono fatto a piedi non sapendo che altro fare, certo si potrebbe andare a visitare i tanti palazzi o sculture nella roccia ma ne ho già visti talmente tanti che non ci tengo più molto.
La giornata seguente è solo una tappa di trasferimento verso sud a Shivpuri e poi a Guna due paesi che non offrono nulla , ma mi accorgo di uscire piano piano da un tracciato dove c' è un minimo di turismo, ma ormai sono deciso a arrivare come prima tappa nel Gujarat.
Per arrivarci vedo che si può arrivare a Ujjain città caotica ma antica e religiosa che da centinaia di anni è meta di pellegrinaggio, la città è uno dei quattro siti del Kunbh Mela festività durante il quale milioni di devoti s' immergono nel fiume sacro.
Bè per arrivarci non è stato semplice da Guna , vista la cartina è cosa facile e non molto distante, in realtà sono 400 km ….alla fine ci ho messo 12 ore e è andata bene che le coincidenze le ho prese tutte al volo.
Vorrei parlare di come guidano gli autisti indiani, è una cosa che tutti dovreste provare, da brivido, sembra che la cosa principale nella guida è il sorpasso e lo fanno in ogni occasione anche in curva , o anche quando c'è qualcun altro che sta' già sorpassando e poi all' ultimo quando arriva qualcuno dall'altra parte si spostano facendosi il pelo, lo fanno sempre e èssere davanti ai primi posti a guardare è un continuo pensare ce la fa o non ce la fa ? E così dopo un po' di ore appena si libera un posto meglio stare di dietro.
Arrivato finalmente a sera tarda cerco un posto x dormire dando retta la solita Lonely Planet che ogni tanto ci azzecca e ogni tanto come questa, un Hotel che peggiore non poteva essere , ma vista l 'ora tarda non avevo scelta . Costo 400 Rupie ( circa 6 euro ) non riesco capire chi ha questi Hotel a tenerli così conciati e costruiti in una simile maniera.....il rubinetto dell' acqua, non quella del cesso è a un metro da terra la televisione si vede attraverso un vetro e chiusa in un armadio con buchetto e i letti la maggior parte sono di muratura con un piccolo materasso sopra.........io non ci penso e rido ogni volta che vedo queste cose da pazzi...
A Ujjain passo la giornata a visitare i templi e andare nei Gat . I momenti migliori x visitarli sono all' alba e al tramonto quando i fedeli accendono candele vicino ai bordi nell'acqua o preparano i loro omaggi e le loro speranze di una vita migliore.
Fantastica questa India, per le strade è tutto uno spettacolo in mezzo a un gran confusione che neanche immaginate.
C' è molta povertà e molta umiltà nelle persone, tutti molto religiosi nell'adorare il proprio credo.
La religione principale dell' India è l'induismo professato da circa 80% della popolazione è uno dei culti più antichi del mondo, poi ci sono le tantissime divinità, le più importanti Brahma , Schiva , Vishnu , Ganesh e tante altre, insomma un gran casino ma comunque tutte queste divinità vengono adorate non solo pregando ma facendo grandi feste e manifestazioni in loro onore, ogni giorno o per una cosa o per l ' altra c'è sempre una festa ovunque, in ogni caso per uno straniero è tutto molto divertente e fantastico. Ripartito poi deciso a raggiungere il Gujarat in fretta , con degli autobus sempre più scassati e pieni, ma con un motore da paura, quasi tutti Tata, passo in pratica più di 12 ore di viaggio per raggiungere la capitale del Gujarat, Ahmadabad dove arrivo alle 10 di sera dopo aver fatto quasi 500 km.
Ho calcolato che anche se vanno a forte velocità e sorpassando continuamente alla fine fra il traffico nei paesi le piccole soste , la salita e la discesa delle persone la media è di 40 max 50 all'ora........e per fortuna che arrivi, vederli guidare di notte al buio è la stessa cosa del giorno, calcolate che le strade non sono segnate per dividere corsie o altro, e i tanti camion che viaggiano di notte la maggior parte dietro non hanno luci, solo sul davanti..
anche in questa citta , vista l ora tarda mi sono affrettato a cercare un buon Hotel e infatti colpo di culo ne trovo uno bellissimo x 750 rupie , più o meno 10 euro......dovrei cercare di risparmiare ma dopo questa giornata di fatica preferisco un bel posto...la città è moderna , ma con un gran centro storico dalle vie che si intrecciano,mercati notturni e il Sabarmati Ashram quello che un tempo era il quartiere generale di Gandhi, in giro comunque un gran casino di gente, traffico di motorette a non finire e migliaia di bancarelle, penso di non aver mai visto in nessun posto un casino simile, ne in Siria o al Cairo o in nessuna capitale araba. In questa città mi fermo a riposare un giorno e poi mi dirigerò verso la parte più deserta del viaggio nel Kutch.
Visto che molti di voi non sanno dove è, in pratica è il selvaggio desert west dell' India . Durante la stagione secca il terreno si presenta come una vasta distesa di fango asciutto e indurito che con l' inizio dei monsoni viene inondato prima dall'acqua di mare poi dall'acqua dolce dei fiumi, la salinità del suolo rende quasi tutte sterili queste zone e la poca vegetazione cresce solo su alcune “ isole “ situate sopra il livello del mare.
Ci risentiamo nei prossimi giorni ciao a tutti.......

Arrivato finalmente nel Kutch, dopo diverse ore di viaggio in bus, rimango sorpreso ….moltissime case nuove e tante zone industriali.....scopro dopo che, dopo il terremoto del 2001 che ha distrutto molti villaggi e città facendo più di 20.000 morti il governo per favorire la crescita e lo sviluppo economico ha concesso l' utilizzo delle pianure circostanti a scopo industriale intorno della città di Bhuj che è la capitale della provincia e il punto di partenza per visitare i villaggi della zona.
Trovo subito un alloggio a una delle tante guesthause del paese, l ' Hotel Annapurna , prezzo concordato 300 rupie (poco meno di 5 euro ) anche se cambia il prezzo le stanze sono sempre più o meno uguali , televisione , un letto , pala che gira continuamente e un bagno con un rubinetto dell'acqua, la doccia non sempre c'è, le lenzuola non vi dico come sono , e io ci metto sempre sopra il mio saccopelo.
Il problema grosso in tutta questa regione , è il mangiare qui si mangia solamente vegetariano, non riesco trovare neppure le uova e si mangia sempre x strada in bancarelle o piccoli posti dove solo a vederli stai male......purtroppo non ho scelta , di giorno frutta e alla sera un piatto di quelli che mi ispira.....il primo giorno lo passo a chiedere info su come arrivare a vedere i villaggi a nord, poi decido che per forza devo trovare una macchina che mi porta senza spendere molto.......fra i tanti che chiedono cifre assurde trovo un vecchio che con la sua mandria mi offre un giro al nord per la somma di 1500 rupie ( circa 22 euro ) accetto e si parte dopo aver fatto i permessi alla polizia x attraversare la zona che è anche nota per i lavori di ricamo , per la lavorazione della ceramica e per la stampa dei tessuti con la tecnica di blocchi di legno scolpito.
I villaggi sono abitati da popolazioni Jat , Ahir , Harijan e pastori nomadi rabari........bè devo dire che alla fine sono rimasto deluso, ho fatto un sacco di strada e non sono riuscito a fotografare le donne Jat.....come mi vedono scappano forse perchè capiscono che se c'è uno straniero poi alla fine fotografa, e queste non hanno proprio nessuna intenzione di essere fotografate......infatti le poche foto che girano nei vari siti di queste popolazioni sono abbastanza vecchie adesso difficilmente riesci a farle neppure offrendo soldi........come per esempio la famosa foto del treno a vapore con alle spalle il Taj Mahal fatta da Steve Mc Curry
bè anche quello non esiste più e neanche la ferrovia che è stata arretrata di parecchie centinaia di metri..........tutte foto vecchie di almeno 20 anni fa.........oggi difficile farle.
Comunque alla fine qualcosa di buono ho combinato fotografando giovani ragazze Harijan con i loro splendidi vestiti colorati.
Riesco arrivare a Ludia e a Khavda il paesaggio misto fra sabbia e bassa vegetazione non offre un gran chè e alla fine me ne ritorno in città in cerca di un pasto decente che come al solito non trovo...sempre e solo vegetariano...............
La notte non riesco a dormire , sembra un fallimento non riuscire a trovare quello che cerco e al mattino decido di buttare via un altro giorno , soldi e fatica per vedere se riesco trovare queste donne Jat.....e così prima con un bus poi con un altra maindra riesco arrivare a Lakpat, ultimo paese a pochi km dal Pakistan...........bè qui non solo il paesaggio non offriva niente ma anche la popolazione era un miscuglio di Indomussulmani.........stanco di tutto questo me ne ritorno un 'altra volta a Bhuj........tanta strada per niente x poi incontrare un gruppo di donne jat proprio davanti alla Guesthouse che alloggiavo.......non ho fatto in tempo a prendere la macchina che erano già lontane.....bè meglio, fotografarle così sarebbe una schifezza, a me piace fermarle , sorridendo un minimo di contatto e poi se vedo che non è arrabbiata o altro gli chiedo di fotografarla mettendola dove dico io.
Alla fine decido di lasciar perdere di trovare queste popolazioni e ritornare a nord nel Rajastan, e così al mattino dopo prendo un bus x tornare a nord attraverso piccoli paesi percorrendo strade secondarie.
Per fare i 500 km circa di strada x arrivare a Jaisalmer ci metto tre giorni , i piccoli paesi hanno si un contatto frà loro ma poi si bloccano perchè andando a nord si entra in un altra regione e par farlo c' è un altra linea che però tocca le vie e città principali non quelle dove ero......comunque alla fine prendendo Taxi collettivi finalmente riesco a entrare in Rajastan..... questi tre giorni di viaggio sono solo tappe di trasferimento, niente di particolare , salvo che, essere visto come un marziano in questi paesi, qui turisti non ce ne sono comunque viste cose curiose, e come al solito mangiato cose strane nei posti più assurdi, per fortuna finora tutto a posto ,anche se a dire il vero non mi è mai successo nulla da nessuna parte nei miei viaggi....per questo argomento penso che ognuno deve fare quello che si sente e in base a come stà anche quando è a casa …...io ho solo il vaccino x la febbre gialla fatta anni fa, da anni non prendo le pastiglie x la malaria o altre cose simili...per mè fanno più male che bene, ho forse sono un caso strano , non prendo da anni neanche l 'aspirina o forse è solo fortuna.........bò......
ci risentiamo da Jaisalmer.... ciao

 

 

Eccomi a Jasailmer, la città del deserto con il suo meraviglioso forte , oggi città caotica ma sempre piena di fascino, nessun altro posto evoca meglio di questo gli esotici commerci , e i misteri del deserto.
Il suo forte con i suoi 99 bastioni circondano vicoli stretti tuttora abitati e centinaia di negozi il palazzo reale e numerose strutture turistiche.
Nonostante la sua modernità e commercializzazione è difficile non farsi incantare da questa città del deserto, anche se a dire il vero per calpestare la sabbia devi fare un po' di km.
Ricordo il viaggio in questo deserto con due amici fatto l anno scorso, tre giorni nel deserto con i cammelli senza incontrare mai nessuno, sembrano pochi ma vi assicuro che il terzo giorno preferivo camminare a piedi piuttosto che stare sul cammello, questo non è per i movimenti ma per le gambe che non hanno nessun appoggio e penzolano in giù.
Per il deserto......bè non è il deserto che intendiamo noi con dune di sabbia alte , è un deserto piatto con sabbia e bassa vegetazione con pochi posti dove ci sono dune di sabbia basse, il resto piatto e pochi posti dove si incontra qualcuno, il caldo è forte solo nelle ore centrali del giorno e il sole scotta x il resto si sta bene ma calcolate che qui è inverno , immagino nel periodo estivo che caldo farà.
Qui a Jasailmer vado a alloggiare al Schahi palace un alberghetto accogliente e gradevole, con camere ben arredate con muri in arenaria e letti in pietra scolpita e un terrazzo sul tetto proprio di fronte al forte e offre un panorama fantastico, il costo , ma ne vale la pena 500 rupie ( 7 euro) .
I due giorni passati qui li dedico al riposo, e andare a guardare le centinaia di piccoli negozi dove dall'alba a sera tardi i bravi commercianti cercano solo di vendere, a qualsiasi costo rubandosi i clienti uno con l 'altro . Anche se la maggior parte della merce a dei costi bassi di poche decine o centinaia di rupie vista la quantità di merce smaltita alla sera immagino gli incassi di questi piccoli buchi di negozi, altro che crisi come da noi, e nessuno ti dà un pezzo di carta di scontrino. Quello che mi fa sbalordire sono i negozi di gioielli o braccialetti, le donne sembrano facciano a gara a chi entra prima e prende il pezzo migliore.....
passati i due giorni se non vai qualche giorno nel deserto come ho fatto nel viaggio precedente e inutile restare ancora qui e quindi decido di andare ancora a nord a visitare l' unica città che non avevo ancora visto Bikaner.
Partito all'alba con un bus locale ci metto 7 ore per arrivarci , la città è caotica e a dire non offre molto a chi passa di qui. L ' unica cosa è il suo imponente forte ,con le sue mura lunghe 980 mt. con i suoi 37 bastioni , palazzi e cortili con torri chioschi e balconi.
Anche qui rimango due giorni e poi non so se andare ancora a nord e poi scendere a Pushkar, oppure andarci con calma passando per alcuni villaggi e andare a aspettare l ' apertura della famosa fiera. E è questa la decisione che prendo, andarci con colma passando in piccoli villaggi.
I paesi non toccati dal turismo sono molto più semplici le persone non sono così aggressive nel cercare di proporti qualcosa per guadagnare qualche soldo, anzi sono piuttosto timorosi per paura di infastidirti, c' è molta povertà e umiltà.
Non ci sono solamente sorrisi e felicità nella vita indiana, anche se la costituzione non riconosce il sistema delle caste ancora oggi riveste una considerevole importanza , soprattutto nell' India rurale. La casta di appartenenza determina la posizione sociale all' interno della comunità. Nelle famiglie più povere la nascita di figlie femmine sono considerate un peso economico , anche perchè impongono i genitori l' obbligo di provvedere alla dote, e infatti le morti di bambine per motivi di dote aumenta di circa 10% all'anno.....c' è una povertà estrema, altro che balle in giro di notte ci sono migliaia di persone che dormono dove capita e a dire il vero meglio così che in certe tendopoli che ho visto...ci sono anche moltissimi che chiedono qualcosa per mangiare o bambini che chiedono l elemosina ….altri come una bambina che ho visto, a cui vengono tagliate le dita della mano per far impietosire di più e prendere più soldi......questa India è proprio un circo a cielo aperto........e girovagare come faccio io ogni giorno in un posto diverso in mezzo a questo caos di persone è come passare continuamente e viceversa dal paradiso all'inferno........
comunque dopo qualche giorno mi ritrovo a èssere su un bus che mi porta nella città di Jaipur , altra grossa città della regione, caotica e pronta a festeggiare come in molte altre città il “ Diwali “.
E' una delle più importanti feste indiane e si festeggia nel mese di ottobre o novembre.
Simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata “ festa delle luci “ durante la festa si usa infatti accendere delle luci (candele o lampade) e spettacoli pirotecnici.
La più popolare leggenda associata alla festa è quella che tratta il ritorno di Rama dopo 14 anni di esilio in una foresta e il popolo accese in suo onore lampade e candele , da qui prese il nome Diwali.
Anche qui a Jaipur c' ero già stato e quindi dopo aver fatto per due giorni il classico turista e rivisitato le classiche mete , finalmente riprendo la strada verso Pushkar, il paese della fiera dei cammelli.........

 

Brahma lasciò cadere un fiore di loto sulla terra , così narra la mitologia , ed ecco comparire Pushkar , un luogo magico dove pellegrini, sacerdoti, agricoltori, borseggiatori, saltimbanchi , commercianti di tutti i generi si ritrovano per una grande festa …....si dice che in questo appuntamento si ritrovino circa 50.000 fra cammelli e cavalli , e in questa occasione la cittadina si trasforma in una girandola di colori, rumori, odori che non ha uguali.....per una settimana entri in un mondo magico le trattative di vendita del bestiame continua giorno e notte insieme ai vari trattenimenti bizzarri del tipo chi ha i baffi più lunghi o incantatori di serpenti o corse a cavallo o in cammello......bè insomma un gran casino ….che alla fine della giornata ti butta a terra....per le foto a dire il vero c' è una luce fortissima , non sono il massimo ma ho cercato di fare il meglio....per fortuna riesco a intrufolarmi fra i cammellieri passando in mezzo ai tantissimi cammelli e cavalli e stando attento alla polvere e la tanta merda.......

la settimana che mi sono fermato qui é dedicata alla fiera a andare in giro a curiosare i centinaia di negozi, a mangiare , a fare amicizia con i tantissimi giramondo che ci sono e passare l alba e il tramonto in mezzo ai cammellieri cercando di fermare con le immagini dei momenti fantastici. Per fortuna la fiera è molto grande , ci sono centinaia di turisti fra cui tantissimi fotografi che arrivano da ogni parte del mondo,ci sono coreani super attrezzati con almeno due macchine a testa con un cannone come obbiettivo e poi tutte Nikon nuove tipo D800 o meglio.....io purtroppo ho rotto il tele e mi accontento del 24/120, ma sono convinto di aver fatto meglio di tanti altri.....la fiera è un appuntamento anche per i tanti commercianti e allevatori di bestiame che si danno appuntamento x una compravendita del vario bestiame che ha inizio qualche giorno prima dell'apertura della fiera , poi iniziata la festa il paese si anima di musicisti , incantatori di serpenti, saltimbanchi, venditori ambulanti e i tantissimi “ sadhù “ che vengono a pregare e immergersi nelle acque sacre del lago. Di questi strani personaggi ce ne sono tantissimi, vivono di carità girovagando da una parte all' altra dell'India pregando e predicando il loro credo, ultimamente poi a questi personaggi si sono aggiunti tutti i poveri e emarginati poveretti delle grandi città facendo così fatica distinguere questi incredibili personaggi.

A gironzolare frà i cammelli e i cavalli ormai ci sono abituato, si dice che ce ne siano 50.000 , a dire il vero mi sembra che ce ne siano meno dell' anno passato, comunque è bello vedere come si comportano tutti in gruppo , e come vengono curati , ammaestrati, tosati e puliti e di come vive chi li cura e li prepara.

Le giornate qui passano in fretta, sempre in giro a curiosare anche fra i tantissimi negozi che vendono di tutto , e alla fine della giornata penso che non ci sia nessuno che abbia da lamentarsi sull' incasso......certamente i prezzi sono molto bassi , e quindi tutti comprano , pensate una bella maglietta classica con una scritta e con una vasta scelta di colori viene venduta dal negoziante 150 Rupie , ma a volere si trovano anche a 100 rupie ( 1,40 euro) mi chiedo ma all'origine quanto diavolo costano, e in Europa i coglioni che comprano a prezzi pazzi sono proprio dei coglioni a fare arricchire certe aziende che sono sempre dietro a piangere che non guadagnano abbastanza, questo non è solo per l' abbigliamento ma per qualsiasi oggetto o materiale che c' è.......Bè parlando d' altro , contento di aver incontrato molti giramondo, inglesi e israeliani , anche qualche italiano che passano il periodo invernale qui o nel sud est asiatico spostandosi con i vari mezzi e l' aereo x i lunghi tragitti , in macchina ho visto solamente una coppia di australiani con un Toy 78 , poveretti incastrati in mezzo al traffico di biciclette e pedoni in una stradina stretta senza uscita. A pensarci bene , venirci in macchina è un po' una follia , non tanto x la strada , ma quando entri in una qualsiasi città , c' è da impazzire.....

comunque il mio riposo stà per finire ancora un giorno e poi inizia il mio lungo trasferimento che mi porterà a circa 3.000 km da qui in una zona di montagna dove pochi vanno, nel Nagaland ai confini con la Birmania , il paese dei “ cacciatori di teste “....ciao alla prossima

 

 

Dopo un lungo viaggio in treno, bus e aereo eccomi arrivare finalmente a Dimapur nel Nagaland del sud. Arrivato scopro subito che qui di India non c'è più niente , sia nel mangiare , nella sagoma delle persone che infatti provengono dal sudest asiatico (sembrano tutti cinesi ) il modo di vestire, i piccoli negozi e tante altre cose che mi sembra veramente di essere in un paese Indocinese anche se la religione è cristiana. Le popolazioni Naga infatti provengono dal sudest asiatico e vivono lungo tutto il confine fra India e Myanmar (ex Birmania). Mi accorgo anche che qui i prezzi di qualsiasi genere sono il triplo che nel resto del ' India,muoversi è difficile e anche costoso, sono venuto qui perchè fra qualche giorno in un paese vicino a Kohima si svolge una grande festa delle tribù Naga che andrò a vedere insieme a tre amici che arriveranno l'indomani del mio arrivo e resteranno una settimana, la festa si chiama “ Hornbill festival “ dove per una settimana le varie tribù faranno dimostrazione della loro abilità e bravura in molte prove , sia sportive che in danze e canti tradizionali . Per secoli molte tribù Naga di cacciatori di teste si scontrarono coraggiosamente per scoraggiare potenziali altri invasori e tra una battaglia e l 'altra combatterono tra loro e con il tempo svilupparono lingue incomprensibili ,oggi la comunicazione fra le varie tribù avviene con un misto delle varie lingue chiamata lingua Nagamese. Ritrovati i tre amici arrivati, insieme partiamo per il paese dove frà qualche giorno si svolgerà la festa. Le difficoltà si scoprono subito vedendo come è fatto il paese, tutto su colline, grandissimo ,traffico pazzesco visto che le strade strette non danno opportunità di sorpassare , tutti in coda e per passare da una zona all'altra fatta di colline con strade e passaggi da fuoristrada ci vuole un sacco di tempo e anche i tanti Taxibus che ci sono non conoscono molto di quello che c'è, conoscono solo la loro zona o collina.

Cosa brutta è che qui alle 16,30 incomincia a fare buio , i negozi chiudono tutti alle 17 e la maggior parte delle case e strade sono al buio perchè va via la corrente, solo una strada in centro è illuminata per i vari generatori delle tante bancarelle per le feste di Natale.

I giorni seguenti servono per visitare la zona , ambientarsi un po' al nuovo ambiente e cercare di cambiare qualche soldo, il chè non è impresa facile, solo dopo tre giorni di ricerca riusciamo trovare una banca che cambia euro, deve essere l'unica in tutto il Nagaland.

Il giorno della festa che si svolge a Kisama un villaggio vicino scopriamo subito la bellezza delle tribù , il loro abbigliamento le loro danze e canti di guerra, le donne molto belle con i loro ornamenti e nella grande arena le varie tribù Konyak, Phom, Chang, Sumi e tante altre iniziano le loro manifestazioni....per una settimana la grande festa continua con danze e balli , c' è anche un mercatino dove si vendono tappeti e coperte fatte a mano della zona ma per lo più oggetti che servono per tagliare legna e bambù come il Dao un spaventevole machete usato dai cacciatori di teste, la caccia di teste è stata bandita nel 1935 ma l'ultimo episodio risale al 1963 e molti villaggi all'interno conservano ancora le loro collezioni “ nascoste “ di teste .

I giorni passati alla festa con i miei amici passano in fretta , la loro compagnia dopo tanto tempo da solo mi fa piacere e con loro passo le giornate a fotografare cercando di fare il meglio,penso che tutti abbiano fatto delle buone foto ,anche perchè le persone sia donne che uomini sono molto disponibili a farsi fotografare e poi fra noi c'è un bravo fotografo professionista, un amico ma per mè anche un maestro che sa dove mettersi e come fare una buona foto.

Passata la settimana gli amici ripartono e io rimango senza sapere esattamente cosa fare, poi decido , parto per il nord anche se le notizie di come sono le distanze mi preoccupa, comunque riparto per la prima tappa per arrivare a nord.

Riesco come al solito prendere un bus locale che in “ sole “ sette ore mi porta a Mokochiung un paese senza nulla di speciale , solo una fermata di tappa. C'è un tourist lodge dove vado alloggiare in uno stanzone insieme a altre persone locali, costo 200Rupie(meno di tre euro ), l' indomani per fortuna riesco a prendere un minibus scassato quanto mai che va a Mon a pochi km dalla Birmania, la strada si inerpica su colline e poi montagne sempre più alte ,boschi e foreste per poi entrare in Assam e riprendere poi la strada che sale a Mon, totale 11 ore di salti e sobbalzi seduto su l'unico posto libero che c'era , seduto su una gomma di scorta messa davanti alla porta scorrevole tenuta sempre aperta.

Arrivato quando già fa buio, mi accorgo che qui è tutto diverso che ai paese già visitati, le case sono quasi tutte di paglia , a palafitta e con il tetto allungato e infatti è in una di queste che vado a alloggiare visto che l'unica guesthause che c'è è al completo anche se ho visto solo un americano.

Il problema è che già alle 5 come al solito c'è buio e qui non c'è assolutamente corrente, la mia palafitta è illuminata dalle solite due candeline....si mangia quel po' di riso e pork e poi a nanna.....l' indomani alle 6,30 sono già in piedi il sole già brilla e fa vedere tutta la zona che sembra veramente impervia con strade veramente difficili da percorrere con macchine normali.

Il primo giorno in questo paese lo passo a cercare un mezzo che mi porta a spasso, ma non lo trovo, i taxi locali non possono fare servizio fuori dal paese e l' unica sarebbe prendere uno dei fuoristrada Taxi che però chiedono cifre assurde per la strada brutta che devono fare....alla fine decido di andare a visitare un villaggio vicino , Chui a 8 km con uno di questi taxi pagando 1000 Rupie.......il villaggio immerso nella foresta con le sue case di paglia si perde però in colline su colline , bisogna proseguire a piedi per visitarle , e i km poi non si contano più, cammina e cammina la fatica si incomincia a sentire......su una di queste colline incontro Erik l' americano che avevo visto la sera prima , è simpatico e parla bene francese e con lui decido di proseguire insieme la visita del villaggio . Una cosa non mi è piaciuta qui, a guardare per trenta secondi una casa museo e aver firmata la visita su un libro mi viene chiesta una somma da pazzi ,500 rupie, fare l' offerta sono d'accordo , come in India si da 10 o 20 rupie è normale e sono d' accordo , ma 500.....dopo un po' li ho mandati facendogli ben capire di andare a fare in culo...........poi insieme a Eric che esattamente abita alle Bermuda sono tornato a piedi alla mia palafitta, gli 8 km erano in discesa ma comunque sono tornato mezzo morto dalla “ passeggiata”.

Un altro problema , oltre alla corrente che qui si mangia solo riso , pork, e pollo che però non ne ho mai visto una coscia …..L' indomani con Eric e con un altro amico belga Sigfrid, cerchiamo una macchina per andare ancora più a nord, in un paese che si trova per metà in India e per metà in Birmania a 38 km che si chiama Longwoa, i Taxi fuoristrada sono costosissimi ,circa 7000rupie ma questo solo x gli stranieri , per i locali invece nò, e infatti fuori paese mentre stavamo pensando che fare si è fermato un Taxi collettivo che per 140 rupie a testa ci avrebbe portato nel villaggio, subito saltati in macchina e partiti anche senza sapere come tornare......la pista è brutta , tutta salita in mezzo a una natura primordiale, fra salti e sobbalzi e appiccicati uno con l 'altro essendo in 14 in macchina arriviamo all' inizio del villaggio felici di scendere da quel rottame su ruote che però ha fatto un buon lavoro....da li in avanti tutto a piedi e alla sera i km non si contano, la zona fatta da lunghe capanne di paglia è abitata da tribù Konyak e per i sentieri si incontrano ancora i vecchi guerrieri tatuati in faccia e nel corpo, nelle abitazioni molti che sorseggiano Rum locale insieme a fumate di oppio che ci viene offerto....per il mangiare bè ho assaggiato per forza dei pezzi di bufalo con riso ma poi quello che ti butta a terra che qui fa buio ancora prima e starci per molte ore senza luce è dura........per fortuna Erik è simpatico , andiamo d' accordo e per questo che rimarrò con lui 4 giorni.

Passata la notte dormendo praticamente x terra , alla mattina si riprende a camminare fra sentieri e colline , il tutto con alle spalle il mio zaino di 17 kg, che mi fanno sforzare un po' troppo le gambe di cui non sono troppo abituato a fare queste tappe da trekking, i due amici invece vanno veloci e per stargli dietro faccio veramente fatica per fortuna si fermano spesso a fotografare le persone che incontriamo, sopratutto i vecchi tatuati in faccia e nel corpo tutti molto poveri ma ricchi di un passato da guerrieri di cui si vantano molto....le ore passano e bisogna pensare a come ritornare a Mon , per fortuna lungo la strada principale arrivano dei turisti francesi, sono solo in 7 e hanno tre macchine, il posto c'è e il passaggio è assicurato.....meno male ogni tanto un po' di fortuna. Arrivati a sera tardi a Mon sono stanco e decido insieme a Eric di andarcene dal Nagaland e ritornare verso l'India centrale passando per l 'Assam. Tutte queste regioni del nord est sono descritte sui libri di viaggio come pericolose, bisogna in alcuni posti avere permessi avere guide locali e registrarsi alla polizia in ogni città, io e anche l' americano non abbiamo nessun permesso e non mi sono mai registrato in nessun posto, mai preso una guida e non è mai successo niente anche perchè vedo che le persone sono tutte cordiali e gentili e fanno quello che possono per aiutarti. In queste zone i turisti non sono molti e sei sempre visto e guardato con molta curiosità, bè è ora di partire e cambiare zona......via verso l' Assam

 

 

Lasciato il piccolo paese di Mon su un vecchio bus, in poche ore io e Eric raggiungiamo l' Assam.
Una regione molto diversa dal Nagaland, molte valli pianure e distese di prati con piantagioni di tè, per lasciare il piccolo paese è stato abbastanza complicato perchè nei giorni festivi i bus si fermano.....comunque in circa 5 ore uscimmo dal Nagaland e nel paese di confine a Sivasagar finalmente il sole ci scaldava e ci faceva sentire bene.
Anche le belle visioni di campi di riso , palme e come sfondo le montagne dell'Arunachal Pradesch ci tengono ben svegli nonostante la stanchezza dei giorni passati.
In questo paese con Eric visitiamo velocemente il paese andando a visitare il Shivadol Mandir il tempio dedicato a Shiva il più alto di tutta l 'India con i suoi 33mt.
La giornata finisce in fretta e finalmente ci andiamo a riposare in un Lodge decente dove c'è tutto ….costo 800 rupie........finalmente una doccia calda e super dormita in un vero letto.
Alla mattina pronto per continuare il viaggio verso ovest saluto Eric che va a nord a incontrare amici che l' aspettano e io mi dirigo verso la stazione dei bus x cercare di arrivare alla sera al Kaziranga Nat. Park.
Il parco è l 'attrazione più famosa dell 'Assam ci vivono circa 2000 rinoceronti unicorno , cervi , bufali elefanti e molti esemplari di uccelli......vicino al parco ci sono moltissimi cottage a prezzi bassi e è in uno di questi dove vado a passare la notte.
Al mattino alle 6 mi faccio trovare davanti all' entrata e scopro che per un motivo o l ' altro la cifra totale per entrare nel parco è 3200 rupie ( 45euro ) esagerato al confronto di quello che costa la vita qui.....calcolate che la sera prima di andare a nanna avevo una gran fame e sono andato a abbuffarmi nell'unico ristorante che c'era in zona, come al solito meglio non guardare le cucine ma i tre piatti abbondanti erano buoni, forse ero affamato ma compreso coca cola originale ho speso 1,20 euro.....comunque fatto il biglietto entrai nel parco.
A èssere sincero all'uscita del parco ero deluso delle 4 ore in giro per il parco, questo è perchè non ho fatto una foto decente agli animali non avendo un tele un po' potente...di animali se ne vedono molti , ma sono tutti molto lontani difficile che ne trovi qualcuno vicino alla pista e quindi anche se bello e tenuto e controllato bene dalla polizia del park all' uscita non ero molto contento così presi subito il primo bus che andava verso Guwahati la capitale dell'Assam per decidere poi cosa fare.
Arrivato in questa caotica città e visto che il tempo non prometteva niente di buono, il cielo era grigio e faceva molto più freddo che in tutti gli altri posti di dove ero stato, decisi di proseguire e avvicinarmi sempre di più verso N. Delhi....Questa zona proprio non la conoscevo e neanche pensavo di passarci e per questo che in ogni momento guardavo e riguardavo la cartina per guardare che strada dovevo fare x avvicinarmi x poi finire il mio viaggio, quando l 'occhio mi cadde su una zona ai confini con il Buthan Siligury e Darjerling.....certo che questo dovrebbe essere un viaggio a se, però visto che ero in zona decisi di andare verso le montagne di Darjerling.
Per arrivare a questa meta ci misi due giorni, a Siligury però le strade si fermano e per andare a nord bisogna salire sui Sumo i fuoristrada collettivi che ti portano sulle montagne facendo una strada tutta in salita , stretta e con continui tornanti....per fortuna il tragitto dura solo tre ore e quando si arriva vi assicuro che si è molto felici e contenti di “ essere ancora vivi “, io ci sono arrivato alle 8 di sera , tutta al buio e purtroppo vista la stagione sbagliata un freddo cane che mi faceva sbattere i denti...... subito trovata una guesthouse a poco prezzo , e dopo una cena indotibetana subito a nanna sotto una montagna di coperte.
Daryerling è la città più turistica del West Bengala situata in un ripido crinale e circondata da piantagioni di tè e con alle spalle le splendide vette himalayane che tutti sperano di vedere , mà visto il brutto tempo e foschia.............niente di niente.....un sacco di strada fatta, per vedere solo a poche decine di metri case basse a palafitta disseminate in tutte le colline intorno.... visto il tempo brutto mi rassegno e me la prendo con calma pensando anche che ormai qualsiasi cosa succedeva andava bene.....una delle cose belle è assaggiare i vari cibi locali fra cui i Momos , dei fagottini cotti al vapore con all'interno un miscuglio di verdure e carne il tutto con un bel sughetto piccante con peperoni.....il bello è che si trovano solamente all'alba e al tramonto, e mangiarli alle sette del mattino.....bè basta abituarsi......
Il secondo giorno decisi di scendere a valle , restare qui era inutile la stagione era sbagliata, faceva troppo freddo e io non avevo neppure una giacca a vento, quindi presi un ' altra volta un sumo e ritornai a Siligury.......
Ormai il viaggio era quasi finito, pensavo solo di avvicinarmi a Delhi, cosi presi un bus per andare a Patna un centro di passaggio importante per chi vuole andare a sud o a nord ma arrivato qui cambiai un ' altra volta programma decidendo di andare ancora per qualche giorno in una delle città da sballo dell'India, Varanasi nell' Uttar Pradesh....ci arrivai in treno alle tre di notte e vidi delle immagini da inferno, centinaia di persone ammucchiate a dormire x terra, una sopra l' altra e con un silenzio tombale....a quest'ora trovai un buco x dormire alcune ore e dopo andai nella zona dei ghat, dove ci sono moltissime guesthouse..
Varanasi o Benares è una delle città più antiche del mondo, i pellegrini hindù arrivano da ogni parte dell' India x immergersi nelle acque sacre del Gange per purificarsi , o morire e spargere le proprie ceneri nel sacro fiume.
Questa città è un luogo magico, ma non è fatta per tutti, dalla mia stanza sopra i ghat in pochi giorni ho visto centinaia di corpi bruciare, sembra quasi una processione, un via e vai di corpi che dopo un po' diventa una “normalità” vederli bruciare, un rito che inizia all' alba e che finisce al tramonto e il tutto sotto gli occhi di tutti,
penso che queste scene di vita quotidiana rimarranno impresse nella mente di tutti i viaggiatori e faranno pensare parecchio alla vita e alla morte........
I due giorni passati qui li passo andando su e giù dai ghat e cercare di fotografare dei personaggi fantastici i Sadhù, persone che vivono di preghiera dopo aver abbandonato tutti i beni materiali e vivendo di carità , oggi giorno a dire il vero si sono aggiunti i giovani poveri o emarginati che vivono sperando in carità.....
questa India è veramente magica, vorrei andare a sud e ricominciare un nuovo viaggio ma ogni tanto devi fare uno stop e quindi decido di rientrare a Delhi e finire questo viaggio......
Bè ho finito gli altri giorni prima della partenza li passo a riposare e fare shopping, a mangiare e fare il turista....
Il viaggio è stato positivo anche se è stato abbastanza faticoso nel muovermi in certe zone....è anche stato abbastanza economico, per quasi tre mesi di viaggio ho speso senza rinunciare a niente un totale di 1.500 euro.....e questo mi fa pensare.....ma conviene muoversi con una Land o un Toyota ? Con quella cifra non arrivavo neanche in Turchia.......bè vedremo, quello che conta è partire ….e infatti stò già pensando al prossimo viaggio..........
Se vi ho annoiato , mi dispiace, ma forse a qualcuno interessa anche se non è Africa.....
l ' importante è non fermarsi sulle strade del mondo ma continuare ….anche se in ritardo Auguri....... ciao.